di Letizia Bonelli
Sarà presentato Sabato 21 giugno alle ore 10.30, presso la Chiesa del Santissimo Salvatore al Villaggio Aldisio di Messina, il volume Da Rublev a… Rublev, scritto dal giornalista barese Bruno Volpe e pubblicato da Di Marsico Editore. Il libro è arricchito dalla prefazione di padre Antonio Calisi, sacerdote cattolico di rito bizantino e noto iconografo.
La manifestazione si aprirà con l’esibizione del soprano Valentina Mangano, accompagnata dal violino di Giovanni Alibrandi e dall’arpa di Alessia Pitali, che interpreteranno il brano Dolce sentire – Fratello Sole Sorella Luna di Riz Ortolani.
Per l’occasione saranno esposte dieci opere dell’artista Alberta Dito, in una personale dal titolo Omaggio a Rublev.

Il volume parte dall’analisi dell’iconica opera La Santissima Trinità del celebre iconografo russo Andrei Rublev, per approfondire il mondo delle icone sacre: un universo affascinante, spesso ancora poco conosciuto in ambito occidentale. Il libro affronta le tecniche di scrittura delle icone, il ruolo dell’iconografo, e mette a confronto la visione orientale e quella occidentale dell’arte sacra. In particolare, viene sottolineata la profonda differenza tra l’icona, che è per sua natura un sacramentale orientato alla preghiera e all’evangelizzazione, e la pittura sacra occidentale, di stampo più umanistico e naturalistico.
Interverranno:
S.E. Monsignor Giovanni Accolla, Arcivescovo Metropolita di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela
Don Enzo Bugea Nobile, sacerdote guanelliano, Superiore per Calabria e Sicilia della Pia Opera Don Guanella
Il professor Pasquale Lettieri, critico d’arte
Il sindaco di Messina Federico Basile
Il gallerista Pierluigi D’Amore
Padre Giovanni Amante, della Sacra Diocesi Ortodossa d’Italia, Parrocchia San Giacomo Apostolo Maggiore
A moderare l’incontro sarà l’avvocato Pino Magrofuoco.
“Le icone russe – spiega il professor Lettieri – non dipingono il mondo, ma l’anima del Regno. Sono teologia in silenzio, preghiera fatta colore, eternità racchiusa in un frammento. Non mostrano il divino: lo rendono presente. Chi le guarda con il cuore, sente il cielo che respira. In lumine Tuo videbimus lumen.”
L’autore, il giornalista Bruno Volpe, si cimenta con l’arte ed in particolare con l’affascinante mondo delle icone russo-bizantine. Si tratta di una lettura sia teologica, che artistica delle icone che a ben vedere non sono mere opere di arte nel senso occidentale del vocabolo, ma strumenti di evangelizzazione. Nel testo si parla delle tecniche, dei materiali utilizzati, delle icone più famose e soprattutto di Rublëv, monaco russo ortodosso morto in santità e povertà che può essere considerato a buon diritto il più grande e famoso iconografo della storia con la sua Trinità, immagine che è in copertina. Sono tredici i capitoli del libro, incluso un prologo del professor Antonio Calisi, nei quali si descrive la storia dell’icona che dal greco antico e poi dal russo significa immagine. E’ un testo che cerca di semplificare, per quanto possibile, un argomento complesso e lo fa nella maniera più discorsiva possibile senza tuttavia cadere nella banalità. Insomma, un mondo da scoprire e studiare, partendo appunto dalla figura del grande Rublëv, beatificato anche dalla Chiesa cattolica.