In mostra al MANN “IN THE VOLCANO. Cai Guo-Qiang and Pompeii”

Un’esplosione di polvere da sparo e fumi colorati nell’Anfiteatro di Pompei per ripercorrere la dinamica tragica e, al tempo stesso, vitale dell’eruzione del Vesuvio, in un viaggio poetico senza tempo che racconta la distruzione e la rinascita a nuova vita della città antica.
È l’evento unico dell’artista Cai Guo-Qiang realizzato a Febbraio al Parco Archeologico di Pompei, l’Explosion Studio: un’esplosione artistica che, attraverso le sue fasi, riproporrà, non soltanto la tragedia che sconvolse Pompei, ma anche la sua fortunosa scoperta, in grado di riportare alla luce eccezionali testimonianze storiche ed archeologiche.

Le opere create dall’esplosione artistica saranno “scavate” e poi trasferite al MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) per l’inaugurazione della mostra del 22 Febbraio. Fino al 20 Maggio 2019, disseminati negli spazi museali (dalla Collezione Farnese alla sezione affreschi, dall’atrio alla collezione dei mosaici), i lavori di Cai Quo Qiang racconteranno il legame indissolubile tra passato e presente, cultura orientale ed occidentale.

Curatore artistico del progetto è Jérôme Neutres, de La Réunion des Musées Nationaux Grand Palais e presidente del Musée du Luxembourg a Parigi.
In the Volcano. Cai Guo-Qiang and Pompeii” ospitato dal Parco Archeologico di Pompei e dal Museo archeologico Nazionale di Napoli è stato possibile grazie al supporto speciale della Fondazione Morra.

L’artista Cai Guo-Qiang prosegue, con questo doppio appuntamento artistico, la sua attività in Italia, dopo il successo della performance con fuochi d’artificio a Firenze (“Cai Guo-Qiang. City of Flowers in the Sky”) e della personale “Flora Commedia alle Gallerie degli Uffizi”, in programma fino al 17 febbraio 2019 nell’ambito del più ampio progetto “Viaggio di un Uomo nella Storia dell’Arte Occidentale” di Cai Guo-Qiang.

Cai, insignito di numerosi riconoscimenti culturali, tra cui il Leone d’oro alla 48esima Biennale di Venezia, è stato anche direttore degli effetti speciali e visivi per le cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi estive 2008 a Pechino.
La sua produzione artistica, che da sempre ricorre a differenti media, dal disegno alle installazioni, dalle video performance alla pittura, si è poi orientata sul particolare utilizzo della polvere da sparo che, per le sue caratteristiche installazioni esplosive, fornisce forza e vitalità all’espressione creativa.

Un unicum, per le infinite suggestioni del luogo, è l’esplosione all’Anfiteatro di Pompei: l’evento sarà riproposto e visibile al pubblico nell’ambito della Mostra al MANN, di cui sarà parte integrante.

All’Anfiteatro su una grande tela bianca, della lunghezza di 30 metri, sospesa dall’alto ed adagiata su una pedana, saranno collocate copie di oggetti legati alla vita quotidiana e all’arte di Pompei; riproduzioni di sculture appartenenti alle collezioni del MANN, come la Venere Callipigia, l’Ercole e l’Atlante Farnese, il busto dello Pseudo-Seneca; piccole tele originali, realizzate a Casa Morra, tele che si riempiranno, a seguito dell’esplosione con polvere da sparo, di disegni e colori, ispirati ai reperti del Museo Archeologico.
Tre i momenti suggestivi dell’esibizione a Pompei, dal titolo evocativo: la “Tela della civiltà”- piccole esplosioni travolgeranno i manufatti disposti sulla tela, tracciandola in maniera violenta e inesorabile, con la stessa spietatezza con cui furono impresse le vicissitudini umane. Dopo una breve pausa, seguirà il “Sospiro”: fuochi d’artificio colorati, proiettati lungo la tela e verso il cielo come in un’eruzione vulcanica inarrestabile, ricorderanno il suono di un pesante sospiro, quello dell’ascesa e del declino della civiltà umana. Ancora una piccola pausa e tutto tornerà in pace. Avrà inizio lo “Scavo” – tra i residui dei fumi l’artista con il suo team riporterà alla luce le “rovine archeologiche”.

Pompei è un luogo del contemporaneo. Riprendo questo pensiero di Massimo Osanna, a cui si deve la promozione di questo progetto, che trovo quanto mai significativo. – dichiara la Direttrice ad interim del Parco archeologico di Pompei, Alfonsina Russo – Pompei, sospesa nel tempo, ha da sempre catturato l’immaginazione e lo spirito creativo di artisti di ogni epoca, ricordandoci che quel tragico evento del 79 d.C si è impresso nella memoria collettiva per l’eternità, non solo per la sua storia e testimonianza unica di un’epoca, ma anche per il profondo senso di fragilità e di impotenza a cui ci rimanda costantemente”.

Dopo l’Explosion Studio nell’Anfiteatro, il percorso “In the Volcano” troverà naturale completamento nella mostra al MANN: fino all’11 marzo sarà esposta, nell’atrio del Museo, la lunga tela utilizzata per la perfomance nella città vesuviana, distesa tra gli archi e le volte come un velo protettivo che accoglie il pubblico.

Saranno installate, ancora, accanto ai grandi capolavori della statuaria antica, le copie dell’Ercole Farnese e della Venere Callipigia, reinterpretate e rilette da Cai grazie ai colori dell’esplosione, e i tre busti dello Pseudo-Seneca di differenti colori come simbolo delle diverse identità di Seneca il Giovane – poeta tragico, filosofo stoico e mentore involontario di tiranni – che giocando sulla diversa modulazione delle forme attireranno lo sguardo del visitatore.
Saranno tante le sorprese riservate a chi seguirà il percorso tracciato da Cai Guo-Qiang negli spazi dell’Archeologico: il tratto evanescente della polvere da sparo su tela traccerà rimandi alle figure dell’iconografia classica, così come la presenza di curiose installazioni nelle sale spingerà ad interrogarsi sulla continuità tra le dimensioni di ieri e di oggi.
Se semplici piattaforme andranno a racchiudere vasi ed oggetti di terracotta, rimandando alla quotidianità dei romani, sarà la riproduzione di una barca, fissata alla parete e posta accanto agli affreschi pompeiani, a svelare il segreto atemporale di un viaggio artistico sempre in fieri.

Grazie all’opera di Cai Guo-Qiang, il folclore, le suggestioni e la potenza delle tradizioni orientali si collocano, prepotenti, nelle sale del MANN, dimostrando che la condivisione culturale nasce da un’analoga capacità di guardare il mondo con la curiositas di cui parlavano gli antichi”, afferma il Direttore del Museo, Paolo Giulierini.

“Quando l’eruzione del Vesuvio seppellì le antiche civiltà greca e romana, la natura creò un capolavoro avente come medium la catastrofe, preservando eredità monumentali come una capsula del tempo-spazio… – dichiara Cai Guo-Qiang – L’energia repressa del vulcano si accumula fino a quando non può essere più contenuta, portando a un’esplosione sfrenata! Un tale stato naturale può anche essere trovato nella natura umana e nella nostra condizione sociale, e anche in risonanza con la natura dei miei decenni di lavoro con la polvere da sparo… Per questo progetto, ho cercato di lasciare che gli ormoni prendessero il comando, per creare qualcosa che avesse un tocco di ferocia. In un periodo in cui le persone spesso si sforzano di essere eccessivamente civilizzate, lucidando con cura, “ripulendo” le loro opere e persino i concetti che tentano di spiegare il significato dei loro lavori. Non posso semplicemente inscenare un’eruzione incontrollata, richiamando il vulcano e il giorno del giudizio di Pompei? Un evento del tutto inaspettato, qualcosa che arriva proprio sulla nostra strada! “

Jérôme Neutres, curatore della mostra, aggiunge: “Pompei è più di un museo, è la città delle immagini, con le sue case ricoperte di affreschi e mosaici, dal pavimento al soffitto. La città sembrava vivesse con l’arte. Il dialogo con Pompei per Cai Guo-Qiang investe questo mondo di immagini e la sua immaginazione. Per questa mostra, Cai Guo-Qiang ha usato nuovi mezzi di creazione, rinnovando il suo gesto con l’uso di vetro, specchio, marmo, ceramica, gesso … L’artista ha trovato nella cultura e nella storia artistica di Napoli e della Campania nuovi media con cui realizzare i suoi dipinti-esplosioni. Questo dialogo si materializza nella scenografia della mostra allestendo le opere di Cai Guo-Qiang all’interno delle collezioni, tra le opere di Pompei, creando una sorta di caccia al tesoro, avanti e indietro tra passato e passato ed effetti speculare tra l’estetica di Pompei nel primo secolo e l’arte eminentemente contemporanea di Cai Guo-Qiang.”

La mostra sarà accompagnata da un catalogo (pubblicato dalla casa editrice Silvana Editoriale in inglese e in italiano; seguita da un’edizione cinese edita da TCREATIVEMEDIA) con testi a cura di Paolo Giulierini, Jérôme Neutres, Achille Bonito Oliva, Massimo Osanna, Jurgen Schilling, Loredana Troise.

*Cai Guo-Qiang, Saudi Arabia, 2013. Photo by Shu-Wen Lin, courtesy of Cai Studio *Cai Guo-Qiang, Saudi Arabia, 2013. Photo by Shu-Wen Lin, courtesy of Cai Studio

Biografia CAI

Cai Guo-Qiang è nato nel 1957 nella città di Quanzhou, in Cina. Si è formato presso l’Accademia Teatrale di Shanghai e ha lavorato con diversi media artistici, tra cui disegno, installazione, video e performance. Durante il suo soggiorno in Giappone, dal 1986 al 1995, ha esplorato le proprietà della polvere da sparo nei suoi disegni, avviando uno studio che ha portato allo sviluppo dei suoi eventi esplosivi che oggi realizza. Attingendo alla filosofia orientale e guardando alle questioni sociali contemporanee come basi concettuali, le sue opere rispondono direttamente alla cultura e alla storia locale e stabiliscono uno dialogo tra gli spettatori e l’universo più vasto che li circonda. La sua arte e in particolare le installazioni esplosive sono piene di una vitalità e di una forza che trascendono il piano bidimensionale, espandendosi dallo spazio del museo alla società e alla natura.

Cai Guo-Qiang ha ricevuto il Leone d’Oro alla 48° Biennale di Venezia del 1999, il Premio Cultura al 20°Asian Culture Prize di Fukuoka del 2009, ha vinto il Barnett e Annalee Newman Foundation Award nel 2015 e il Premio Bonnefanten per l’Arte Contemporanea (BACA) nel 2016. Nel 2012 è stato tra i cinque vincitori del prestigioso Praemium Imperiale, un Premio alla Carriera nelle Arti nell’ambito del Premio Nobel. Inoltre, è stato anche tra i cinque artisti che hanno ricevuto il primo premio della Medaglia d’Arte del Dipartimento di Stato degli USA per l’eccezionale scambio culturale internazionale realizzato. Cai è stato anche direttore degli effetti speciali e visivi per le cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi estive 2008 a Pechino.

Tra le sue mostre personali e progetti ricordiamo Cai Guo-Qiang on the Roof: Transparent Monument, al Metropolitan Museum of Art, New York, 2006 e la retrospettiva I Want to Believe, che ha aperto al Solomon R. Guggenheim Museum, New York nel 2008 La sua prima mostra personale in Brasile, Da Vincis do Povo, itinerante in tre città del Paese nel 2013. Viaggiando da Brasilia a San Paolo prima di raggiungere la sua destinazione finale a Rio de Janeiro, è stata la mostra più visitata da un artista vivente in tutto il mondo con un milione di visitatori. Nel giugno 2015, Cai ha creato l’evento esplosivo Sky Ladder Off , Huiyu Island, Quanzhou, in Cina, opera che è diventata protagonista del documentario prodotto da Netflix del 2016 Sky Ladder: L’arte di Cai Guo-Qiang, diretto dal vincitore dell’Academy Award, Kevin Macdonald.

Cai Guo-Qiang: Fireflies, il più grande progetto di arte pubblica realizzato negli Stati Uniti dall’artista negli ultimi dieci anni e lanciato a Philadelfia nel settembre 2017. Mentre il più recente evento esplosivo, Color Mushroom Cloud, è stato realizzato il 2 dicembre a Chicago. Tra le mostre personali del 2017: Cai Guo-Qiang: October al Pushkin State Museum of Fine Arts, Mosca, Russia; e The Spirit of Painting. Cai Guo-Qiang at the Prado al Museo del Prado, Madrid, Spagna.

Attualmente vive e lavora a New York.