E.C.L.E.T.T.I.C.A. : a cura di Francesco Gallo Mazzeo
Opere di: Enzo Barchi, Claudio Bianchi, Salvatore Pupillo
Teresa Coratella, Alberto Parres, Michele De Luca
Salvatore Dominelli, Giancarlo Benedetti Corcos
E.C.L.E.T.T.I.C.A.
Francesco Gallo Mazzeo
Essere per sé, monologo, specchio, luogo solitario
oppure per gli altri, dialogo, vetrina, agorà,
un passo dopo l’altro, da vicino a vicino, andare lontano.
Cogliere il vento, il leggero, l’invisibile
come si coglie un fiore, un alito, un silenzio
e con essi avvolgere il tempo tutto, passato e oggi.
Leggere negli sguardi, scrutare se stessi, reggere
i segni, i simboli, gli affanni, gli inni, le lodi
altare gli altari, sole, chiaro di luna e buio.
Entrare, dove non si entra veloci o beffardi,
incarnare speranza, molto più che averla, dire
al dire, dare al dare, immaginare, oblio, verità.
Tanto andare, avanti, indietro, di traverso, così
venire incontro al tempo che passa, muta le voci,
imbianca destini, fati e litigi, slanci e ritegni.
Tutto, tutto, sembra, immoto, eterno, stabile,
granitico acciaio, ma così non è, passano stagioni
e sogni di gloria, per questo bisogna scavare, scavare.
Infrangere nuvole, cavalli, incubi, assalti e panico
come fosse l’ultimo giorno, sperando che sia proprio
penultimo di tanti e tanti ancora, per fare, fare, fare.
Come vecchio pazzo di campagna, cercatore del sole, come
sciamano degli Ostiak , saltatore di stella in stella, come
Cola che regge Sicilia, come atlanti che tengono il mondo.
Anni di gioia, ancora avvenire, come cappuccetto che passa
nel bosco, come Romolo che fonda una Roma, come
Amleto finge follia, per passare il guado, per passare la notte.