Un video in claymation racconta la storia del Santo patrono tra tradizione e innovazione

BARI – Il culto di San Nicola, cuore pulsante dell’identità barese, si rinnova grazie alla tecnologia. In occasione dell’avvio delle celebrazioni in onore del Santo, l’agenzia LaboratorioCom lancia un video realizzato con l’ausilio dell’intelligenza artificiale che ripercorre, in chiave artistica e contemporanea, le tappe più significative del legame tra il vescovo di Myra e la città di Bari.

L’animazione, sviluppata in stile claymation – ovvero con personaggi modellati in plastilina – ricostruisce tutti gli elementi iconici del culto: dalle barche in processione al corteo storico, passando per le luminarie, i volti dei fedeli e il celebre episodio del trafugamento delle reliquie da parte dei marinai baresi. Un racconto visivo che coniuga innovazione e tradizione, offrendo uno sguardo emozionante e accessibile su una delle figure religiose più amate d’Italia.

Alla base del progetto, spiegano i creativi di LaboratorioCom, c’è un uso avanzato e consapevole dell’intelligenza artificiale generativa: “Creare immagini con l’AI non significa premere un bottone. Ogni scena va pensata, modellata, rifinita. La coerenza visiva, la composizione dell’inquadratura e il rispetto dell’identità culturale sono frutto di sensibilità umana”. Un approccio che fa dell’intelligenza artificiale un alleato creativo, e non una scorciatoia.

L’arte e San Nicola: un dialogo millenario

A testimoniare la portata universale di San Nicola – venerato a est come a ovest, dai cattolici come dagli ortodossi – è anche l’arte. Ne parla il professor Pasquale Lettieri, storico e critico d’arte tra i più autorevoli nel panorama italiano: “San Nicola è il santo del dialogo, della solidarietà, protettore di marinai, bambini, perseguitati. Anche l’arte lo ha certificato come figura inclusiva e popolare in tutto il mondo”.

Tra le rappresentazioni più celebri, Lettieri ricorda:

  • Il “Miracolo dei tre sacchetti” di Jacopo Lorenzetti (1332), conservato agli Uffizi, che raffigura San Nicola donare monete a tre ragazze povere.

  • Le “Storie di San Nicola” del Beato Angelico (1437), custodite nei Musei Vaticani.

  • Un dipinto anonimo con San Nicola e San Eldrado nell’Abbazia benedettina di Nova Lesa, in Piemonte.

Ma la venerazione travalica i confini italiani: “Negli USA, a El Paso, si trova un polittico di Jacopo Starna. Tuttavia, è nella tradizione ortodossa – in particolare in Russia – che San Nicola occupa un posto di rilievo. Dopo Cristo e la Madonna, è la figura più rappresentata nell’iconografia bizantina. Qui l’icona non è considerata arte in senso occidentale, ma uno strumento di evangelizzazione. Non si dipinge un’icona: si scrive, secondo una teologia precisa”.

Curiosa anche la presenza di un San Nicola equestre, unico nel suo genere, conservato nella chiesa omonima a Terni. E non manca un riferimento veneziano: “A Venezia esisteva una chiesa dedicata a San Nicolò, costruita nel 1503 e abbattuta nel 1810 per far spazio ai giardini della Biennale. Oggi, dove sorgeva quella chiesa, si trova il padiglione Italia”.

San Nicola, quindi, come ponte tra culture, epoche e linguaggi. Da Firenze a Mosca, da Bari a El Paso, dalla pittura medievale all’intelligenza artificiale: il suo culto continua a parlare al mondo. Con devozione, ma anche con sorprendente modernità.