Di Monica Macchioni
Nonostante il generale non abbia a disposizione le risorse economiche e la struttura di Silvio Berlusconi, ha già fatto miracoli. A breve, grazie ai Team e alla Legione del Castello, ne vedremo davvero delle belle
Vannacci mi ricorda moltissimo un Berlusconi senza i mezzi economici dei primi club di Forza Italia, un visionario, un corpo alieno in Politica, un ospite indesiderato nel Main stream.
Ebbene, un consiglio: non sottovalutatelo!
Perché non è vero che Vannacci ha perso, come qualcuno auspica, o come altri si ostinano a sostenere.
Vannacci ha stravinto!
Senza soldi, senza struttura, senza mezzi televisivi!
E ha stravinto raccogliendo consensi esclusivamente sulla sua persona e sul suo pensiero.
E’ un leader senza partito. Per ora.
E questo fa di Vannacci, indiscutibilmente, il Maradona della politica, categoria miracolo.
Ha raccolto su di se’ il 2,7 per cento del consenso degli italiani, salvando la faccia a Salvini: senza di lui quindi senza quel 2,7%, la Lega sarebbe tracollata ben al di sotto di quel 6 % tanto sbandierato come obiettivo dal leader leghista che, prima di immergersi nei salotti romani della vecchia politica e dei lobbisti, alle precedenti europee aveva sfondato la soglia del 30 %.
Chi pensa che Vannacci stia facendo la fine del marziano a Roma, sta trascurando la nascita di centinaia di team Vannacci su tutto il territorio nazionale. E sta trascurando soprattutto l’importanza strategica del Castello Sforzini di Castellar Ponzano.
Vannacci non è un leghista, e’ un vannacciano.
Ha da sempre il suo pensiero forte e strutturato, ha avuto il coraggio di denunciare i mali e i paradossi della società italiana in un libro che si è scritto e stampato da solo “il mondo al contrario” ottenendo un successo da far impallidire anche case editrici del peso e dell’autorevolezza di Mondadori e Rizzoli e con esso sta cercando di fare proseliti fra le fila dei leghisti di base che sono quelli più vicini alla sua Weltanschaung.
Dire che Vannacci si sta svuotando e’ come sostenere che l’acqua vada in salita: attenzione alle illusioni ottiche! I team Vannacci stanno andando davvero forte e presto con la Legione del Castello vi sarà anche un polo multipolare permanente di riferimento di più mondi che attingono con grande entusiasmo linfa vitale dalle idee vannacciane e nutrono la speranza che attraverso il generale Vannacci si possa finalmente portare a compimento quella rivoluzione culturale da troppi anni annunciata, sbandierata e mai incominciata nel nostro Paese, un vero e proprio ribaltamento della percezione e dei valori condivisi, un autentico inno al merito e non al clientelismo. Mi riferisco ai mondi della destra storica, ai nobili dell’aristocrazia europea, élite colte e pensanti – vedi ad esempio, nomi illustri come il conte avvocato Cesare Vernarecci di Fossombrone d’Anjou d’Auvergne, “il barone nero” Roberto Jonghi Lavarini, la vicepresidente di Aristocrazia Europea Lali Panchulidze – che possono dare con generosità il proprio contributo di intelligenze e relazioni internazionali ai massimi livelli, per un rinnovamento reale della società italiana.
Con Vannacci c’è’ finalmente la speranza di passare dalla poesia alla prosa. Non più il libro dei sogni, ma una comunità di uomini e donne che pensa, organizza, si ritrova, si confronta, progetta futuro. Oggi Vannacci ha a disposizione un intero maniero grazie alla lungimiranza di un mecenate illuminato come Luca Sforzini. E c’è’ da credere il 2026 sarà davvero il loro anno. Di buon auspicio visto che si voterà nel 2027.
Qualcuno sta abbandonando la nave prima ancora di salirvi o dí conoscere l’intero percorso? Poco importa, si accomodino, l’uscita e’ in fondo vedo il centro.
Vannacci spesso cita Shakespeare, nell’Enrico V, prima della battaglia di Azincourt: “Chiunque voglia andarsene, vada; gli daremo viveri e cavalli freschi”.





















