Per una buona crescita i bambini devono sorridere mentre apprendono

La scuola DEVE essere un luogo di crescita felice. Un posto dove i bambini devono imparare con gioia, dove sentirsi a casa senza paura.
Purtroppo si pensa che l’educazione sia sinonimo di imporre. Ma non è così!

La scuola è la seconda casa, famiglia, che il bambino conosce. Una scuola basata sulla sola didattica e sull’imposizione di regole sociali con il clima del “terrore”, non fa che allontanare il bambino dalle relazioni umane, dalla fiducia e dal rispetto per l’altro.

Dobbiamo capire l’importanza dell’infanzia, di uno sviluppo sano e sereno del fanciullo, al fine di preservare intatta la sua essenza, con la conseguenza di un adulto equilibrato e felice.

La scuola ha il dovere di mostrare ai bambini  che se il mondo va al contrario, si può provare a girare dall’altra parte, di sviluppare il pensiero divergente, di aumentare l’autostima del bambino, di incoraggiarlo, incuriosirlo, ascoltarlo. Ha il dovere di abbracciare, di coinvolgere, di fare da ponte tra lui e il sapere.

Se l’apprendimento avviene attraverso un’emozione positiva, nel cervello si crea una traccia che ricorderà che apprendere è un qualcosa che crea uno stato di benessere. La Dottoressa Lucangeli, docente di psicologia dello sviluppo ed esperta nei processi di apprendimento, parla della “didattica del sorriso”, apprendimento attraverso un’emozione calda, positiva. Ci dice che attraverso studi “cognitivo” ed “emozionale” non sono separati: sono due cose diverse, ma questo non significa che non funzionino contemporaneamente. Quindi, ogni volta che un bambino apprende, accanto alle funzioni cognitive quali la memoria, l’attenzione ecc, sperimenta emozioni.

Ciò che apprende verrà immagazzinato nella memoria semantica, ma ciò che prova mentre apprende, segnerà una traccia nella sua memoria.

Da adulto, quando ricorderà ciò che ha appreso, ricorderà l’emozione che ha provato mentre stava apprendendo e se ha sperimentato la paura, si sentirà sempre impaurito di fronte ad un nuovo apprendimento; se si è sentito inadeguato, sarà quello che ricorderà e che continuerà a sentire. Il perpetuarsi per diversi anni di questo meccanismo di apprendimento insano, porterà ad una stabilizzazione del circuito.
Il Bambino si sentirà incapace di apprendere ed eseguire un dato compito e il continuo fallimento gli darà la conferma della sua incapacità, ritenendola innata, quando in realtà non è così. Questo accade perchè l’emozione associata a quella funzione specifica va contro l’apprendimento. Da qui, l’importanza di acquisire conoscenze e competenze attraverso un’emozione positiva, di modo che l’insegnante venga visto come alleato del bambino e non come giudice delle sue capacità.

Una prova della correttezza del nostro agire educativo è la felicità del Bambino


Maria Montessori 

Paolo Peverini