Per la  prima mostra alle Gallerie Benucci di Roma di Carlo Spallino Centonze, l’archistar Giusto Puri Purini ha scritto: “Nelle sue opere aleggiano elementi volatili, gioielli senza peso apparente, in movimento nello spazio, ghiribizzi e forme che s’intersecano e s’incrociano in continui movimenti dinamici, il cuore, dalla parte dell’astrattimo,ma l’amore per la forma-funzione non finisce li. Ed ecco le “ iaisons dangereuses”nelle sue sedie: lo spazio tridimensionale dalla funzione sociale-razionale, s’imbeve di forti contrasti, la sua CHAISE “  una cornice barocca, ricca di nobili trascorsi, avviluppata nel suo “oro”storico, con al suo interno un’esplosione di astrattismo e scomposizione. Come se in una società del futuro senza abbandonare l’antico,ci si addentrasse in un sentiero finalmente noto a tutti”. E la principessa Marina Pignatelli, socialite tra l’Italia e New York, giornalista di AD, Architectural Digest, che sfoggia  sempre una spilla di Carlo in occasioni mondane, aggiunge: “Coniuga nelle sue opere un’ attraente geometria, glamour, contemporaneità, ecologia, praticità e innovazione.  In una parola, è difficile resistervi”. La pensano come lei eleganti dame romane come Marisela Federici e Guya Sospisio, cosmopolite come la duchessa Judith Rose Seymour of Somerset, tutte fan dell’amico artista.

Carlo Spallino Centonze  è un artista eclettico, multitasking, come si dice nel linguaggio contemporaneo, perché ha sempre dipinto, ma è anche designer di gioielli, arredatore, cuoco, blogger e studioso di “cucina alta” ben prima che esplodesse la moda dei talent show tv, esperto di storia del costume e della moda, un esteta totale. E’ nato  e ha studiato a Palermo, ha vissuto a Selinunte, Milano, Vicenza, da sei anni ha scelto Roma.  Dalle installazioni giganti che continua a sperimentare utilizzando vecchie cassette di frutta e forme classiche ispirate alle grandi battaglie di Paolo Uccello, è approdato all’arte che si indossa o che diventa pretesto di arredamento. Crea sedie pescate nell’antiquariato o nel modernariato, trasformate e adornate, che danzano nelle stanze come i mobili della metafisica di Giorgio De Chirico. E crea spille in materiali lievi, come la balsa, la betulla e il palissandro, ma anche la plastica e il filo di silicone, modellati dalla fiamma, fissati con improvvisi dettagli preziosi.

Londra e New York sono  il prossimo obiettivo di Carlo Spallino Centonze: la sua arte eclettica che si fa moda nelle capitali che decidono di arte e moda.

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