Il pasto a scuola punto di partenza per equilibrare l’alimentazione giornaliera: il punto di vista del Tecnologo alimentare

In questi giorni si sono susseguite opinioni varie che interessano tutti i soggetti coinvolti nella ristorazione scolastica in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che apre la possibilità di “portare il panino da casa” ai bambini per il pranzo. Le criticità che esistono dietro un “semplice panino” sono molteplici e pertanto è necessario supportare tecnicamente le aziende di ristorazione scolastica, attivando procedure atte ad evitare possibilità di scambio di alimenti e suggerendo soluzioni idonee a garantire la fruizione del pasto domestico e l’erogazione del servizio mensa. Il tutto senza trascurare la tutela delle condizioni igienico-sanitarie e quindi il diritto alla salute.

La sentenza però trascura un particolare importante: nei primi anni di vita un’alimentazione equilibrata aiuta a crescere sani e previene squilibri che potrebbero manifestarsi nell’età adulta, oltretutto, in questa fase delicata gli stimoli che provengono dal cibo contribuiscono a formare il comportamento alimentare del “futuro adulto”. Il menù della scuola è un’integrazione del pasto familiare sia dal punto di vista nutritivo, sia educativo; condividere i pasti con i compagni nel “ristorante” scolastico consente di intraprendere nuove esperienze ed ampliare i gusti. Il cibo pertanto diviene non solo un insieme di sostanze atte a soddisfare le esigenze fisiologiche, ma anche un veicolo di emozione e sensazioni che definiscono le scelte e le abitudini alimentari. La svariata proposta dei menù, in relazione anche ai cambiamenti stagionali, ha lo scopo di indirizzare i bambini verso stili alimentari salutari. La ristorazione scolastica, dato il ruolo fondamentale che ricopre, è supportata da diverse figure per dare al bambino un servizio qualitativamente valido: dall’istituzione pubblica attraverso capitolati specifici, alla ditta appaltante che li attua e il professionista che controlla per garantire un servizio soddisfacente dal punto di vista nutrizionale, di sicurezza alimentare e gestione degli allergeni.

In modo particolare il Tecnologo alimentare ha la funzione di supportare la pianificazione alimentare, gestire la preparazione del pasto, sotto il profilo di equilibrio della ricetta, garantire la qualità e la sicurezza alimentare, ponendo l’attenzione verso una etichetta semplice, evidenziando le materie prime adoperate, i possibili allergeni presenti, le modalità di uso, le dichiarazioni nutrizionali e fondamentalmente la scadenza.

Il tutto con l’unico scopo di far funzionare gli ingranaggi aziendali, assicurando e tutelando la salute del bambino.

 

Salvatore Velotto
Presidente Ordine dei Tecnologi
Alimentari di Campania e Lazio