Emerso dagli scavi di Pompei uno stupendo affresco del mito di “Leda e il cigno”

All’interno di una domus in via del Vesuvio gli studiosi del Parco Archeologico di Pompei hanno trovato uno splendido affresco che raffigura l’amplesso tra Leda, la regina di Sparta, e Giove, trasformatosi in un cigno per far innamorare la donna. L’opera è in perfette condizioni e probabilmente verrà rimossa per essere esposta in un museo.

Un meraviglioso affresco che rappresenta il mito di Leda e il cigno è emerso durante i nuovi scavi della Regio V a Pompei. Il dipinto, coloratissimo e in un pregevole stato di conservazione, rappresenta l’amplesso tra la regina di Sparta (moglie del re Tindaro) e Giove, trasformatosi in cigno per farla innamorare e “conquistarla”. In base al mito, dalle uova scaturite dalla notte d’amore sarebbero nati Castore e Polluce (conosciuti come Dioscuri), Clitennestra – moglie e assassina di Agamennone – ed Elena. Poiché nella stessa notte Leda giacque anche con suo marito Tindaro, esistono diverse versioni del mito con padri differenti per i quattro figli.

Ma torniamo all’affresco. Gli studiosi del Parco Archeologico di Pompei diretto dal dottor Massimo Osanna l’hanno trovato in via del Vesuvio, all’interno di una camera da letto (cubicolo) di una casa che aveva già dato grandi soddisfazioni. In precedenza, in un corridoio attiguo, era stato infatti individuato un altro affresco dedicato a Priapo, mentre è impegnato a pesare il suo pesante fallo. L’erotismo e la sensualità, del resto, non sono affatto una novità negli scavi di Pompei. Probabilmente, come indicato dal dottor Osanna all’ANSA, si trattava della casa di un ricco commerciante, che con queste opere cercava di elevare il proprio status sociale. Il direttore del Parco Archeologico ha aggiunto che la sensualità del dipinto appena scoperto “sembra guardare al modello scultoreo di Timoteo”, in riferimento all’opera dello scultore greco (attivo tra il 380 e il 350 avanti Cristo) ospitata ai Musei capitolini.

I riferimenti al mito di Leda e il cigno sono molteplici a Pompei, tuttavia un’opera così carica di erotismo e sensualità è considerata davvero eccezionale, anche alla luce delle sue condizioni. Il dipinto è stato trovato durante i lavori di “profilatura dei fronti di scavo”, come si legge nel comunicato stampa diffuso dal Parco Archeologico di Pompei, dunque durante la messa in sicurezza del sito, anche per questo gli archeologi non potranno continuare a scavare negli altri ambienti nella domus di via del Vesuvio. È molto probabile che questo affresco e quello di Priapo verranno rimossi dalla sede originale e traferiti in un museo, dove potranno essere ammirati da tutti.

Pasquale Lettieri
Critico d’Arte