di Letizia Bonelli
Orsara di Puglia, pittoresco borgo dei Monti Dauni, è da sempre un luogo simbolo delle tradizioni popolari pugliesi, dove la cultura contadina si intreccia con le radici più profonde della storia locale. Qui il patrimonio immateriale non è semplice memoria, ma pratica viva, condivisa, capace di coinvolgere l’intera comunità.
Tra i momenti più identitari spicca il rito dei Fucacoste e delle Cocce Priatorije, evento di punta e di massima notorietà per il paese. La pratica dei Fucacoste, con l’accensione diffusa dei falò nel centro storico e nei quartieri periferici, è connotata dall’uso simbolico della ginestra, la cui combustione genera lapilli ascensionali che evocano un legame immaginario tra la dimensione dei vivi e quella dei defunti. Un gesto collettivo che fonde spiritualità, memoria e partecipazione.
Le Cocce Priatorije, zucche intagliate illuminate da un lumino, rimandano a un immaginario che a un primo sguardo potrebbe ricordare Halloween. Qui, però, il significato è tutt’altro: non incutono terrore, ma illuminano. La processione della Confraternita dei Morti e la celebrazione eucaristica notturna sanciscono l’aspetto liturgico e simbolico conclusivo di una ritualità complessa, capace di tenere insieme sacro e profano.
Quest’anno Orsara di Puglia ha scelto di compiere un passo audace, portando la tradizione verso una nuova dimensione e provando a valorizzare, anche in termini di capitalizzazione culturale, quanto prodotto nelle quattro edizioni delle residenze d’artista. Nasce così la prima edizione della rassegna di arte contemporanea “Io sono il Fuoco”, realizzata grazie al contributo determinante del main sponsor soc. coop. A.T.S. Monte Maggiore e ospitata nella storica cornice di Palazzo De Gregorio, da poco restaurato e destinato a diventare il cuore pulsante della vita culturale del paese.
Il titolo della rassegna richiama la potenza simbolica del fuoco, elemento primordiale legato alla trasformazione, alla creazione e alla rigenerazione. In un contesto così radicato nella tradizione, la proposta di Orsara si configura come una fusione tra passato e presente, un dialogo continuo tra patrimonio culturale e linguaggi dell’arte contemporanea.
Allestita negli spazi di Palazzo De Gregorio, la mostra vede protagonisti diversi artisti contemporanei, chiamati a interpretare il tema del fuoco attraverso molteplici forme espressive. Pittura, fotografia, scultura, installazioni e performance danno vita a un percorso espositivo intenso, capace di generare visioni e riflessioni legate al fuoco come elemento che purifica, illumina e rinnova.
L’iniziativa non è soltanto una vetrina per l’arte contemporanea, ma anche un’occasione di riflessione sul rapporto tra passato e futuro, tra radici culturali e innovazione. I visitatori sono invitati a vivere un’esperienza che va oltre la semplice osservazione estetica, stimolando una connessione emotiva con un elemento naturale che da sempre occupa un posto centrale nella vita dell’uomo.
In questo percorso si inserisce anche il primo Simposio, in programma sabato 27 dicembre alle ore 17, che si aprirà con i saluti istituzionali del sindaco Mario Simonelli, della delegata alla Cultura Concetta Terlizzi, del parroco don Danilo Zoila, del presidente dell’Ordine degli Architetti di Foggia Tiziano Bibbò e del presidente della soc. coop. A.T.S. Monte Maggiore, Ugo Fragassi.
Seguiranno gli interventi tecnici di Patrizio De Michele, curatore delle Residenze d’Artista, di Alfredo De Biase in rappresentanza del Ministero della Cultura e del Pasquale Lettieri, critico d’arte e docente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, che ha curato l’intera rassegna.
“Io sono il Fuoco” segna così un passaggio importante per Orsara di Puglia: un progetto che non snatura la tradizione, ma la rilancia, dimostrando come la cultura possa essere spazio di incontro, sperimentazione e visione condivisa, capace di parlare al presente senza perdere il legame con le proprie radici.





















