di Letizia Bonelli
Giornalista esperta in web reputation

C’è una parola che da sola potrebbe bastare a definire la misura dell’umano, dignità,
e ce n’è un’altra, che ne è sorella inseparabile, libertà,
sono concetti che spesso usiamo distrattamente, come slogan o come ornamenti retorici. Eppure, se li guardiamo con attenzione, scopriamo che senza dignità la libertà si svuota, e senza libertà la dignità si spegne.
La dignità è la coscienza silenziosa di valere, non per quello che si possiede o si mostra, ma per ciò che si è,è radicata nella sostanza stessa dell’essere umano, nasce nel respiro che ci fa esistere, non nelle etichette che ci attribuiscono. “Nemo sibi nascitur” nessuno nasce per sé stesso, la dignità ci lega agli altri, ci fa responsabili di ogni sguardo che incontriamo.
La libertà, a sua volta, non è il capriccio di fare ciò che si vuole, è capacità di scegliere il bene, di orientarsi senza catene verso ciò che costruisce, non ciò che distrugge. È un volo che chiede radici, non esiste libertà autentica senza una dignità che la custodisca e la renda feconda.
Viviamo in un tempo in cui questi due valori vengono messi alla prova ogni giorno. La dignità viene erosa dal giudizio superficiale, dalla violenza verbale, dalla riduzione della persona a dato, algoritmo o immagine. La libertà viene confusa con l’anarchia individualista, che isola e divide invece di liberare,
eppure, proprio in questa fragilità, emerge la nostra occasione, scegliere di difendere la dignità significa proteggere la libertà, e coltivare la libertà significa far fiorire la dignità.
Sono come due mani che si stringono, una senza l’altra resta mutilata.
La vera grandezza dell’uomo non sta nel potere, ma nella capacità di rispettare se stesso e gli altri, non sta nel gridare più forte, ma nel vivere in modo che nessuno venga umiliato o ridotto al silenzio.
La dignità è la radice, la libertà è il frutto, insieme disegnano il volto autentico dell’umanità.
Forse dovremmo ricordarcelo più spesso, non c’è libertà senza dignità, e non c’è dignità senza libertà.
E in questo equilibrio fragile ma necessario, si gioca la verità del nostro essere uomini e donne.