Il re è nudo

di Monica Macchioni


Trancassini e la libertà di stampa a targhe alterne

Il parlamentare Paolo Trancassini, invece di fare dichiarazioni che ricordano il bue che dà del cornuto all’asino – accusando la sinistra di volere imparzialità di stampa solo quando le conviene – potrebbe semplicemente scrivere al suo uomo in Rai, Giampaolo Rossi.
La richiesta dovrebbe essere una: ritirare, cancellare, bruciare la circolare che mette il cappio al collo ai giornalisti, limitando perfino l’uso dei loro profili personali Facebook.


Una Rai che fa rimpiangere la Prima Repubblica

Quanto sta accadendo oggi in Rai sarebbe stato inimmaginabile ai tempi del Pentapartito e del Manuale Cencelli. Allora c’era almeno il senso del ridicolo e, paradossalmente, più rispetto per il buonsenso.
Scoppia un nuovo caso: quello di Gennaro Sangiuliano.


L’articolo incriminato

Accusato dai parlamentari Bonelli e De Cristoforo di fare da megafono al governo Meloni, Sangiuliano ha firmato un pezzo in prima pagina sul Giornale dal titolo:
“L’Eliseo a pezzi è il simbolo del declino francese. La lite con Salvini.”

Non dimentichiamo che Sangiuliano, a Parigi, rappresenta la Rai e dunque il servizio pubblico radiotelevisivo italiano. Lo stesso Mattarella lo ha ricordato più volte.
Impossibile non chiedersi: vi immaginate Paolo Frajese, inviato Rai a Parigi dal 1977 al 1993, scrivere un articolo per criticare Valéry Giscard d’Estaing o mettere in discussione la dottrina Mitterrand?


Inopportunità politica e cattivo gusto

La scelta della Rai di inviare a Parigi un ex ministro appena dimessosi, senza alcun periodo di “raffreddamento”, è già di per sé discutibile. Ancora più grave che un capo sede Rai all’estero si metta a scrivere editoriali politici.
Qui non si tratta di libertà personale, ma di opportunità istituzionale.


Due pesi e due misure

Il caso Sangiuliano mette in luce il vero nodo: il codice etico Rai applicato in modo arbitrario.
Dietro la sua presunta severità si nascondono favoritismi, figli e figliastri.
Il re è nudo: serve un intervento istituzionale forte per restituire credibilità alla Rai.


Trancassini, la libertà di stampa e la circolare Rossi

Oggi lo stesso Trancassini invoca la libertà di stampa per difendere Sangiuliano. Ma allora perché non cancellare la circolare voluta da Giampaolo Rossi, che limita la libertà dei giornalisti e va contro la Costituzione?
Sarebbe paradossale, ma anche ironicamente giusto, se proprio per difendere Sangiuliano si arrivasse finalmente ad abolire quella mordacchia.


Una figuraccia per il governo

Rimane il fatto: anche senza la poltrona di ministro, Sangiuliano con la sua caduta di stile riesce a trascinare il governo Meloni in una figuraccia internazionale, forse persino peggiore di quella di Schillaci sul Nitag.