di Bruno Volpe


Intervista al critico e storico dell’arte Pasquale Lettieri

La rappresentazione della Beata Vergine Maria assunta in Cielo, in anima e corpo, è uno dei temi più ricorrenti e significativi dell’arte sacra. A confermarlo, in questa intervista, è il professor Pasquale Lettieri, storico e critico d’arte napoletano.

Prof. Lettieri, come viene interpretata l’Assunzione nell’arte sacra?

«Si tratta di un soggetto diffusissimo sia in Occidente che in Oriente, anche se con sensibilità e toni differenti. Maria Assunta in Cielo è certamente cara alla tradizione cattolica, ma trova ancora più spazio nella spiritualità ortodossa, dove prende il nome di Dormitio Mariae

Su quali fonti si basa questa tradizione iconografica?

«Non essendo teologo non entro nei dettagli dogmatici. Tuttavia, la prima testimonianza che possiamo citare è il Vangelo apocrifo del Transito della Vergine. Successivamente, già nel XIII secolo, Jacopo da Varagine la inserisce nella Legenda Aurea

Partiamo dall’arte occidentale, in particolare quella italiana.

«I grandi maestri italiani hanno dedicato opere straordinarie al tema dell’Assunzione.

  • Penso subito a Mantegna, con la sua Assunzione del 1453 per la Chiesa degli Eremitani a Padova. L’opera suscitò discussioni perché nel registro inferiore l’artista raffigurò solo otto apostoli, basandosi su testi apocrifi. In alto, invece, la Vergine è portata in trionfo.

  • Un altro capolavoro è l’Assunzione di Tiziano, realizzata tra il 1516 e il 1518 per la Basilica dei Frari a Venezia. Divisa in tre registri, presenta in alto Dio e Maria in trono, al centro gli angeli e in basso gli apostoli. È una delle più emblematiche: anticipa il Rinascimento maturo e fonde il colorismo veneziano con la monumentalità di Raffaello.

  • Celebre anche l’Assunzione di Annibale Carracci a Santa Maria del Popolo a Roma, realizzata a ridosso del Barocco. Qui Maria appare al centro, circondata da angeli, con gli apostoli Pietro e Paolo in basso. A differenza di altre versioni più verticali, Carracci la rappresenta protesa verso il popolo, come in un gesto di partecipazione.»

Altri artisti che si sono cimentati con questo tema?

«L’elenco è lunghissimo: Cimabue ad Assisi, Correggio, Pinturicchio, Beato Angelico. Senza dimenticare i mosaici, come quello splendido di Santa Maria in Trastevere a Roma.»

E nell’arte ortodossa come viene rappresentata Maria?

«Nella tradizione orientale si parla soprattutto della Dormitio Mariae. Maria è raffigurata dormiente, talvolta come bambina. Un esempio celebre è quello di Andrej Rublev. La differenza principale con l’Occidente è netta:

  • in Occidente prevale un approccio più realistico e materiale,

  • in Oriente invece domina la dimensione trascendente, resa dal fondo oro delle icone bizantino-russe. Qui l’opera non punta al naturalismo, ma alla meditazione spirituale, più che all’impatto estetico.»