Dal 18 settembre al 20 dicembre 2025, la Fondazione Gabriele e Anna Braglia di Lugano festeggia il suo decimo anniversario con una mostra che è un vero viaggio nel cuore dell’Espressionismo tedesco.

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In dieci anni la Fondazione è diventata un punto di riferimento per collezionisti e amanti dell’arte, attirando studiosi e visitatori da tutta Europa. Per celebrare questo traguardo, le sale ospitano una selezione di opere iconiche che raccontano l’evoluzione di uno dei movimenti più influenti del Novecento: una corrente che ha portato al centro dell’attenzione emozioni intense, visioni avanguardistiche e un linguaggio pittorico rivoluzionario.

Protagonisti della mostra sono i grandi nomi dell’Espressionismo: Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Hermann Max Pechstein, Otto Müller, Emil Nolde, fondatori nel 1905 del gruppo Die Brücke, e gli artisti di Der Blaue Reiter, tra cui Wassily Kandinsky, Franz Marc, Gabriele Münter, Alexej von Jawlensky e Marianne von Werefkin. A completare il percorso, opere di Lyonel Feininger e Paul Klee, la cui ricerca stilistica rappresenta il punto di partenza della passione collezionistica dei coniugi Braglia.

Questa esposizione non è solo un tributo a un movimento che ha cambiato la storia dell’arte europea, ma anche una celebrazione della visione della Fondazione Braglia: trasformare l’amore per l’arte in un patrimonio condiviso, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva capace di emozionare e ispirare.

Bianca Balti: icona di bellezza e coraggio

Al Festival di Sanremo 2025, Bianca Balti ha ridefinito il concetto di eleganza e femminilità. Con il suo portamento regale e i grandi occhi pervinca, la top model italiana ha scelto di salire sul palco senza nascondere gli effetti della terapia contro il cancro ovarico, trasformando la sua esperienza personale in un messaggio universale di forza e speranza.

«Quando ho accettato di partecipare – racconta Bianca – ho detto subito: non vengo come paziente, ma come modella. Volevo indossare abiti da sogno, portare glamour e sorrisi, senza cancellare la mia storia.»

Quella scelta, potente e autentica, ha emozionato milioni di spettatori. In un mondo che spesso pretende perfezione e filtri, Bianca ha mostrato che la vera bellezza è anche vulnerabilità, e che condividere la propria fragilità può ispirare chi affronta la stessa battaglia.

Sui social, con il format In Bed with Bianca, la modella ha raccontato le tappe del suo percorso terapeutico, diventando un punto di riferimento per tante donne. «Non voglio trasmettere tristezza, ma speranza», spiega.

Il suo ritorno in scena non è solo una passerella di abiti e gioielli mozzafiato: è una celebrazione della vita. Bianca Balti, ancora una volta, ha saputo trasformare la moda in un linguaggio di verità e resilienza, regalandoci una lezione di stile che va oltre l’apparenza.

Duran Duran: il futuro è sempre adesso

Negli anni ’80 hanno fatto sognare un’intera generazione. Poster nelle camerette, urla di adolescenti ai concerti, videoclip che sembravano piccoli film di fantascienza. Oggi, Duran Duran continuano a essere sinonimo di energia e stile senza tempo.

A quarant’anni dalla loro prima apparizione sul palco di Sanremo, Simon Le Bon, John Taylor, Roger Taylor e Nick Rhodes sono tornati in Italia per un tour sold out che ha infiammato Roma, Milano e Bari, riportando alla ribalta i loro inni new romantic. «Amiamo quello che facciamo e quando saliamo su un palco portiamo gioia – raccontano – ed è ciò che il pubblico percepisce di più.»

I quattro “Wild Boys” non hanno mai smesso di guardare al futuro, sia nel sound che nelle scenografie avveniristiche. «Molti artisti cercano di ricreare l’atmosfera degli anni ’80 – spiega Nick Rhodes – ma noi non siamo nostalgici per natura. La nostra forza è sempre stata quella di evolverci.»

La band, che ha venduto oltre 100 milioni di dischi, collezionando Grammy e BRIT Awards, non ha alcuna intenzione di fermarsi: dopo l’album Danse Macabre del 2023, i Duran Duran stanno già pensando a nuova musica. Senza fretta, come amano ricordare, perché ogni loro progetto è una sfida creativa e stilistica.

E mentre il mondo li celebra come icone, loro non smettono di sorprendere: «Siamo cresciuti negli anni ’60 e ’70, ma abbiamo ancora la stessa voglia di divertirci insieme e di reinventarci», dice Simon Le Bon con il sorriso di chi ha già inciso il suo nome nella storia del pop.