Una eccellenza alle falde del Vesuvio: il ristorante Pagus a Somma Vesuviana

La città di Somma Vesuviana è adagiata sul declivio del monte Somma a nord del massiccio vulcanico del Vesuvio, con il centro urbano a mt. 150 sul livello del mare e a 16 Km. da Napoli. Somma è tra le cittadine dell’area vesuviana che ha avuto ed ha conservato il maggior numero di testimonianze archeologiche storiche, artistiche ed architettoniche. Scavi effettuati nel periodo 1933 – 1936, sotto la guida esperta del direttore degli scavi di Pompei, il prof. Matteo Della Corte, portarono alla luce una parte di una lussuosa villa di epoca Augustea, individuata come la probabile residenza in cui (apud Nolam secondo Tacito) morì Ottaviano Augusto. Intatta riscontriamo la conformazione del borgo medioevale, cinto dalle poderose mura, fatte innalzare da re Ferrante D’Aragona nel 1467, ampliando forse quelle preesistenti del periodo Angioino. Comunque, esse, nell’ultimo decennio, hanno subito danni notevoli che in alcuni punti ne hanno annullato la presenza, mentre in altri l’hanno falsata. La cinta muraria, molto alta nella parte rivolta a Nord e ad Ovest, prospiciente la piana campana e la zona che porta a Napoli, mantiene nel suo circuito quasi tutte le torri (tredici), anche se alcune, capitozzate, sono state inserite in fabbricati fin dal secolo scorso. Poco o nulla (una sola torre con residui di mura) resta invece della più antica Rocca su cui successivamente (nel 1622) fu eretto il famoso Santuario detto di S. Maria a Castello, meta ancor oggi di folti pellegrinaggi provenienti da tutti i paesi del circondario. Intramontabili e maestose segnano il territorio le più monumentali opere erette sul territorio fuori delle mura dagli Angioni (L’Arx Summae, il convento e la Chiesa di S. Domenico, il palazzo della Starza Regina, la masseria di Madama Fileppa), dagli Aragonesi (le mura del Borgo medioevale, parte del palazzo della Starza della Regina, il convento e la chiesa di S. Maria del Pozzo) e da nobili famiglie napoletane e non, trasferitesi a seguito dei reali in Somma (masseria Resina, masseria del Duca di Salza, masseria Malatesta, masseria Alaia, masseria S. Chiara, masseria Ciciniello, etc.). Ed è proprio questo interessante patrimonio socio- storico-culturale che costituisce il presupposto più valido per sviluppare concrete proposte turistiche ed avviare attività ricettive di eccellenza come il ristorante Pagus in via Pomigliano.  Così nasce il Pagus, in un’antica casa rustica fatta costruire da un certo Don Michelangelo Cianciulli alla fine del 1700, che ricoprì la carica di Consigliere di Stato e Ministro della Giustizia sotto i Napoleonidi. Il pagus era un piccolo villaggio costituito da poche famiglie e generalmente formava intorno ad una fortificazione o ad un castello. Nel tempo il villaggio cresceva a mano a mano che nuovi terreni venivano dissodati e posti a coltura e era quindi la possibilità di disporre non solo di maggior beni alimentari ma anche di suoli su cui costruire casupole. Successivamente il termine pagus fu sostituito da quello di curtis che indicava un agglomerato di case che usufruivano di un unico spazio, quando poi intorno al curtis furono costruite fortificazioni, il luogo delimitato si chiamò castrum. Durante il periodo feudale-normanno, abbattute le mura di difesa, dal castrum si passò al casale all’interno del quale dominava la villa (o domus) del signore. Pertanto – sottolinea il titolare Donato La Marca -questo ristorante essendo ubicato nell’ antico casale Cianciulli, si è pensato che il nome più appropriato da attribuirgli fosse “Pagus”. E continua “All’interno del nostro ristorante è possibile trovare una ristorazione italiana a 360 gradi, avendo investito sul recupero dell’enogastronomia dei nostri territori, proprio a partire dalle antiche pietanze vesuviane, puntando alla raffinatezza culinaria. Da noi si utilizzano prodotti severamente selezionati  e DOP. Una ricchissima carta dei vini e la gastronomia fatta di piatti dai sapori unici e inimitabili ci rende tra i ristoranti più amati della zona.”.
Le ricette di antipasti, primi, secondi, contorni e dolci della cucina mediterranea al Pagus sono espressioni dei prodotti e delle eccellenze regionali e fanno della sua cucina un tesoro ricco di sapori legati alla tradizione, alla storia e alle festività. Al  ristorante Pagus  troviamo la storia a tavola: dai piatti tipici dell’antica Pompei alle creazioni eleganti della cucina gourmet, in una cornice pregna di stile e memorie storiche.

Pasquale Lettieri