Nina, il primo libro di Irene Wolodimeroff

Una storia che è un diario, da leggere tutto in un fiato, è quella che Irene Wolodimeroff racconta con il suo primo romanzo, intitolato Nina.

 

Presentato in questi giorni nella Capitale, parla di due amiche che si ritrovano dopo tanti anni a casa di amici comuni in una tenuta di campagna alle porte di Roma.

Qui riscopriranno la loro forte amicizia e un manoscritto che le coinvolgerà in una storia, quella di Nina, quinta di cinque figli nati dal matrimonio di una ricca marchesa romana, amante dell’arte, della cultura e soprattutto dell’idea del comunismo anni ’70, ed il principe Nikolay la cui famiglia era fuggita da Mosca nel 1917 lasciando ogni bene.

Leggendo il manoscritto capiranno ben presto che la storia di Nina non è la storia di una famiglia, ma il racconto di una vita, il cammino archetipico che ognuno fa per scoprire se stesso.
L’infanzia di Nina è senza amore, cresce temendo il mondo e le persone, quello stesso mondo e quelle stesse persone che le avevano causato dolore. Vive la sua vita sempre nascosta, facendo ciò che sarebbe stato giusto fare, sempre schiava della paura del dolore, subisce l’attrazione del male, lo abbraccia, si lascia umiliare. Quello di Nina è un percorso vero dentro l’inevitabile, fino a riconoscere quelle emozioni che per anni aveva dovuto nascondere a se stessa, chiuse in fondo all’anima e di cui avrebbe potuto liberarsi solo affrontandole.

Nina è anche un libro solidale. Per volontà di Irene, l’autrice, l’acquisto del libro sarà anche di supporto all’associazione Ti Amo da Morire ONLUS, contro il femminicidio. Un’ottima iniziativa per coniugare solidarietà e cultura.

Nina, il primo libro di Irene Wolodimeroff