Crescete bambini bilingue
I bambini esposti a due lingue dalla nascita impareranno entrambe. Il cervello dei bilingui ha uno sviluppo e un potenziamento cognitivo maggiore di un bambino monolingue.
I numerosi benefici cognitivi, accademici e sociali dell’apprendimento delle lingue straniere hanno incoraggiato i genitori di tutto il mondo a cercare consigli su come crescere ed educare bambini bilingue. Anche se questo intendimento non è semplice come mettere “Winnie the Pooh” in Lingua Inglese e sperare che il vocabolario venga appreso per osmosi, è vero che i ragazzini sono portati ad apprendere più velocemente da molto piccoli che da più grandi. Per approfittare di questo momento unico della vita, i genitori pro educazione bilingue, devono fare uno sforzo consapevole per aiutare i loro figli a imparare: non esiste un approccio valido per tutte le famiglie e le situazioni di vita sono diverse, quindi qui delineiamo cinque metodi pratici per crescere bambini bilingue.
Per le famiglie in cui i due genitori parlano fluentemente una lingua diversa l’uno dall’altra, l’approccio “Un genitore, una lingua” (anche chiamato “una persona, una lingua” o OPOL) è una scelta diffusa. Come suggerisce il nome, i genitori che praticano OPOL parlano solo la loro lingua madre ai loro figli, sia a casa che fuori. Ad esempio, una mamma Francese parla la Lingua Francese e il padre Cubano parla la Lingua Spagnola. Si osserva che quando la famiglia vive in un Paese la cui lingua madre è una delle lingue dei genitori (per esempio la Spagna), in questo caso, quella lingua diventa la lingua prevalente e i bambini la utilizzeranno naturalmente più regolarmente acquisendone più velocemente fluidità. Per evitare questo, la madre Francese che vive in Spagna deve essere abile per permettere ai suoi figli di praticare anche il Francese, alias la lingua minoritaria. Esperti dicono che sono necessarie almeno n.25 ore alla settimana di pratica della seconda lingua straniera. L’utilizzo di risorse come libri, film, canzoni e filastrocche e l’interazione regolare con chi parla la lingua in minoranza – inclusi familiari, amici o la nanny (tata) – aiuterà.
Un’altra opzione è la tecnica “Minority Language at Home” o ML @ H. Questo può funzionare quando entrambi i genitori sono a proprio agio in una delle loro due o più lingue native. Ad esempio, una madre Italiana sta crescendo i suoi figli a Sydney con il marito Australiano che parla anche Italiano. In questo caso, l’intera famiglia userà l’Italiano a casa ma l’Inglese sia a casa che fuori.
Questo approccio può evitare la sensazione che alcuni genitori hanno di “escludere” altri dall’interagire con la propria famiglia mentre sono fuori nella comunità. Importante notare che ciò fornisce anche un elemento chiaro per i bambini: la casa diventa il “passaggio” per il cambio di lingua. La sfida? Il genitore che accetta di utilizzare la propria lingua non madre mentre è a casa (il papà Australiano nel nostro esempio) può avere difficoltà a sentire che lui e la moglie Italiana non interagiscono in modo naturale con i propri figli come farebbero nella propria lingua madre.
Il trasferimento per la carriera lavorativa di un genitore può essere la salvezza per la lingua dei propri figli. In questo caso, una famiglia si trasferisce in un paese straniero e parla la lingua madre (o entrambe le lingue se i genitori hanno lingue madri diverse) dei genitori a casa mentre i bambini imparano e parlano la lingua del loro paese adottivo a scuola o con gli amici. Un enorme vantaggio di questo approccio è che i bambini progrediranno attraverso un sistema scolastico straniero, dando loro un’esperienza di studio all’estero prima di raggiungere l’età universitaria. Una volta che diventano adulti, questi bambini – a volte chiamati “bambini della terza cultura” – di solito trovano l’idea di trasferirsi all’estero per lavorare o studiare, infinitamente meno intimidatorio.
Se il trasferimento all’estero non è un’opzione, i genitori potrebbero desiderare di cercare scuole di lingue straniere nel loro Paese in cui gli studenti abbiano un’esperienza immersiva in cui tutte le loro lezioni siano svolte in una lingua straniera.
I genitori possono utilizzare tali scuole per rinforzare la lingua minoritaria mentre vivono all’estero o per avviare la conoscenza di una seconda lingua nei loro figli mentre si trovano nel loro Paese. Possibili moduli di studio all’estero più la coinvolgente formazione in lingua straniera hanno aperto le porte a successivi studi di terziario e opzioni di carriera. Per genitori monolingue che non hanno la possibilità di trasferirsi all’estero, la possibilità di interagire con i loro figli in un’altra lingua è un modo semplice per coinvolgerli ad un’altra lingua. Anche se i bambini vengono spesso chiamati “spugne”, è importante ricordare che anche se è molto più facile per le menti giovani imparare le lingue straniere, hanno comunque bisogno di diverse ore di pratica attiva e varia. Risulta efficace iscrivere i bambini a corsi di lingua, campi estivi e studi all’estero. Sono esperienze che portano l’immersione nella seconda lingua ad un livello completamente nuovo. Assumere a tempo determinato o indeterminato una nanny (tata) o una ragazza alla pari la cui lingua madre è la lingua che si intende fare imparare bene, è di notevole impatto sul bimbo che si troverà coinvolto in una full immersion linguistica. Completa le esperienze trascorrere del tempo con gli amici che parlano correntemente la lingua da imparare/perfezionare e cercando risorse come film, libri e canzoni in quella lingua, come già consigliato.
L’apprendimento cinestetico e la metodologia di risposta fisica totale conosciuta come T.P.R. Total Physical Response, sono il modo migliore per educare i bambini al bilinguismo e per insegnare una seconda lingua. Tali metodologie sono anche particolarmente raccomandate per studenti con ADHD o DISLESSIA o studenti con autismo o sindrome di Down.
Prof.ssa Paola Liverani
Docente di Lingua Italiana e Inglese
Counselor Trainer & Life Coach
Founder & CEO del
Fun & Fitness Language Practice Center