Richard Wathen – “Unfolding the moon”
A cura di Vincent Vanden Bogaard
Solito – Galleria S3Palazzo PartannaPiazza dei Martiri 58, NapoliOPENING VENERDÌ 16 FEBBRAIO 2024 – ore 19:00
Riparte la programmazione delle Gallerie Solito con un nuovo ciclo di mostre volute e curate da Vincent Vanden Bogaard che aggiunge all’ampia proposta di Luigi Solito nuovi artisti internazionali.La prima mostra del 2024 è “Unfolding the moon” di Richard Wathen, un solo show pensato per la Galleria S3 di Palazzo Partanna in Piazza dei Martiri.Artista di fama internazionale, per la prima volta in Italia grazie alla collaborazione con le Gallerie Solito, tra i contemporanei che senza dubbio ha anticipato un tema e una scena pittorica che negli ultimi anni ha visto nascere fenomeni sia nel mercato attuale che, e soprattutto, in termini di ricerca e collocazioni museali, rimettendo al centro della propria ricerca la qualità pittorica e un tema che potremmo definire realismo onirico.I suoi soggetti preferiti sono le nature morte e il ritratto, che l’artista rivisita privilegiando colori antinaturalistici e un trattamento della materia estremamente accurato.Richard Wathen, artista nato a Londra (1971), presenta una selezione inedita di tele arricchite da alcuni watercolor su cartoncino – anch’essi esposti per la prima volta – che sono parte integrante del suo modus operandi. I suoi dipinti sono principalmente ritratti, nel soggetto e nella composizione sono stati spesso paragonati a quelle di Thomas Gainsborough, sebbene con l’aggiunta di un tocco di “stranezza” o “inquietudine”, persino qualcosa di “angosciante” o “grottesco”. Le sue opere sono descritte come inizialmente familiari, con il loro richiamo alla ritrattistica storica, ma a un’attenta visione rivelano dettagli inquietanti che contribuiscono al senso di angosciosa stranezza.Le opere traggono ispirazione da diversi periodi storici dell’arte, sovrapposti a riferimenti autobiografici, mascherati e modellati su sé stesso. Insieme all’aspetto e al posizionamento incerto di figure umane, crea un netto senso di disagio in riferimento alla natura dell’individuo. Sebbene sembri adottare gli stilemi canonici della ritrattistica, Wathen non considera i suoi dipinti come ritratti ma come manifestazioni di qualcosa inizialmente non considerato e poi portato alla luce. Partendo dagli autoritratti, l’artista distorce intenzionalmente i dettagli anatomici per ridefinire la personalità dei suoi soggetti e applicare al tempo stesso l’idea cubista dei molteplici punti di vista.
“Violet”, 2023/24 – olio su lino su pannello di alluminio, 90 x 72 Il titolo della mostra, “Unfolding the moon”, si riferisce in maniera diretta all’intimità, alla segretezza, alla rivelazione e alla scoperta dei sentimenti.Dopo un lungo periodo in cui ha esplorato la nitidezza delle forme e la severità dei sentimenti attraverso personaggi neutri, immediatamente riconoscibili e dipinti in modo piuttosto “grafico” e geometrico, Richard Wathen ha deciso di creare nuove atmosfere in cui far vivere i suoi protagonisti.Senza cambiare completamente la grammatica del suo nuovo linguaggio, l’artista ha sviluppato ultimamente una nuova lessicologia che gli permette di esprimere una gamma più ampia di sentimenti. Si è liberato da una figurazione rigorosa e ha iniziato a utilizzare l’astrazione, sovrapponendo lentamente il soggetto principale della composizione allo sfondo.Più di prima, sia i suoi watercolor che le tele creano un forte dialogo tra la sfocatura della percezione e il contrasto delle composizioni. L’artista ha abbandonato l’aspetto radicale e consolidato dei suoi personaggi a favore di quelli che sembrano “esseri incompiuti”: meno manierismo e più impressionismo. Senza scendere a compromessi, Wathen fa viaggiare lo spettatore in un mondo etereo e lo mette di fronte alla melanconia e al dubbio in un’atmosfera leggera di gioia e tranquillità.Si tratta di un nuovo punto di partenza nella sua pratica che riassume tutto ciò che ha realizzato nell’ultimo decennio. È per lui una forte opportunità per intraprendere una nuova strada e rafforzare il suo linguaggio. L’artista Richard Wathen e il curatore Vincent Vanden Bogaard saranno presenti all’inaugurazione.
“Rupture”, 2023 – olio su lino su pannello di alluminio, 50 x 45 Richard Wathen è nato nel 1971 a Londra. Si è laureato in Fine Art Painting presso la Winchester School of Art nel 1995 e ha conseguito un Master in Fine Art presso la Chelsea School of Art nel 1996.Le opere di Wathen sono state esposte in numerose gallerie in città d’Europa e degli Stati Uniti, comprese mostre personali a Londra e New York City. Dal 2003 ha tenuto mostre personali alla Max Wigram Gallery, L&M Arts (NYC) e Salon 94 (NYC). Ha preso parte a mostre collettive nel Regno Unito e a livello internazionale, tra cui Old School presso Hauser & Wirth Colnaghi (Londra) / Zwirner & Wirth (NYC), The Monty Hall Problem presso Blum & Poe (Los Angeles), Silent Stories presso la Galerie Martin Janda. (Vienna) e Britannia Works(a cura di Katerina Gregos) presso Ileana Tounta Contemporary Art Center & Xippas Gallery (Atene). Nel 2004, Wathen ha preso parte alla mostra 100 MOTHERS alla Oxford House di Bethnal Green, Londra. Tra le mostre recenti figurano personali al Salon 94 di New York, Dawnbreakers alla John Hansard Gallery di Southampton (Regno Unito), alla Max Wigram Gallery e Young/Old Masters alla Robillant and Voena, Londra. Il suo lavoro fa parte della collezione del MOCA, Los Angeles e della Olbricht Collection, Berlino.
Richard Wathen vive e lavora a Suffolk, Inghilterra.
“Ferment 1”, 2024 – watercolour su Hahnemühle 640gsm, 40 x 30 Vincent Vanden Bogaard (1986), stimato e giovanissimo curatore belga con un curriculum già corposo e importante, è consulente indipendente che ha sviluppato nel tempo una forte conoscenza e visione strategica per le aziende del mercato dell’arte contemporanea.Il progetto delle Gallerie Solito si rinnova in questo 2024 con la programmazione nei tre spazi espositivi, a cura di Vincent Vanden Bogaard: GalleriaS1 nel complesso dell’ex Lanificio in Piazza Enrico De Nicola 46 (dove è ancora in corso “The Cosmic Game” di Noah Schneiderman), la storica GalleriaS2 di Piazza Bellini 59 (dove è ancora in corso “Freaky Weather” di Tanja Nis-Hansen) e la GalleriaS3 di Palazzo Partanna in Piazza Dei Martiri 58. La formula comprende anche il rilancio nella nuova veste del brand Solito, una piccola holding che gestisce i tre spazi fisici, una piattaforma digitale (progetto aggiudicatario di un bando ministeriale per Cultura Crea) e il progetto editoriale iemme nato nel 2011. Il progetto di re-branding e riposizionamento del marchio e della linea visiva è a cura dell’Hapto Studio di Milano.
Giulia Di Loreto
Filosofo