Tutto è compiuto…L’Agnello è stato immolato!

MES o non MES, manca solo l’approvazione del Governo.
Alla fine hanno vinto i diktat di Germania e Olanda.
Un Governo pusillanime ha venduto l’Italia per “trenta denari”, piegandolo ai dogmi nordeuropei. Pronta già un’opposizione per tentare di impedire l’ultimo atto di alto tradimento contro il Popolo Italiano, una drammatica ipoteca che peserà nell’immediato sul nostro Paese. Dal 1989 ad oggi l’Italia ha versato all’Europa 140 miliardi ( 1% del Pil )che ci ha visto contributori netti per 5,2 miliardi in media negli ultimi 7 anni. Stupisce che Gualtieri e Conte, in questa ansia riformatrice, non chiedano l’unica vera riforma dei trattati: l’abrogazione dell’art. 123 del TFUE che vieta alla Banca Centrale il finanziamento monetario del deficit.

Un solo articolo, anziché chiedere lunari eurobond, ma l’Eurogruppo come “nell’Ultima Cena” ha voluto servire come soluzione il MES al fine di porre condizioni sul controllo dei conti pubblici dei Paesi beneficiari nel medio lungo termine: “ la condizionabilita’ light” del MES, una trappola. Abbiamo dimenticato la lezione subita nel 2013 quando accettammo incautamente i primi due pilastri dell’Unione Bancaria sotto la minaccia dello spread agitata da Schauble e stiamo purtroppo ancora attendendo il terzo ( la garanzia comune sui depositi ). Non ci sono bastati neanche i continui interventi di Yanis Varoufakis per prendere coscienza che non c’è stata mai solidarietà per i Paesi in difficoltà ne’ per un’Europa dei Popoli.
Perché finanziare solo le spese mediche e non anche un piano per il taglio del cuneo fiscale per consentire la ripresa? Come reperire le entrate per il servizio del debito dell’ERF ( Fondo europeo per la ripresa )? Con un aumento a livello UE dell’IVA? Con imposte nazionali? Quando decideremo di bussare alla porta della BCE?
Da ieri il RE è nudo: Conte e Gualtieri hanno eretto la loro linea…. come Ponzio Pilato si sono lavati le mani, lasciandoci, in balia di un’Europa folle, al nostro amaro e immutabile destino. Non ci resta che ammainare la Bandiera.

Tiziana Demma
Giornalista