Sgarbi racconta Leonardo al Teatro Manzoni

“In maniera teatrale racconto quello che quelle opere vorrebbero dire – spiega Sgarbi -. Cerco di creare una sovrapposizione tra il corpo dell’opera e quello delle parole”.

Silvana Gavosto con Vittorio Sgarbi e il suo nuovo libro “Novecento”

La mia collaborazione con uno dei più grandi critici continua con massimo orgoglio. Ieri, 19 marzo, sono stata alla Prima del “Leonardo” al Teatro Manzoni di Milano. Spettacolo che andrà in scena fino al 24 marzo.
Vittorio Sgarbi è riuscito a mettere in atto una rappresentazione fantastica, come sempre d’altronde. Uno spettacolo nel vero senso della parola, con installazioni, video e musiche, con un fantastico discorso in cui ci svela il mistero di Leonardo. Marcello Corvino, produttore dello spettacolo, su Sgarbi ci dice:  “Il teatro ci restituisce uno Sgarbi preciso, puntuale, dove mostra il meglio di sé. Lui è non solo un grande critico d’arte ma anche un grande uomo di cultura”.

Presente, oltre a numerosi personaggi di spicco, anche la grande sorella Elisabetta, direttore generale ed editoriale della casa editrice la Nave di Teseo. Donna di talento cultura e classe, che avevo seduta accanto e con la quale commentavamo, oltreché, sull’immensa cultura, anche sull’incredibile energia che lo rende unico: un genio instancabile.

Silvana Gavosto con Marcello Corvino, fratello del musicista Valentino Corvino

La “Vera Arte” viene ascoltata, vista e accolta da un teatro completamente pieno e in silenzio per le 3 ore di teatro. Vittorio Sgarbi è riuscito a tenere la scena senza paragoni, facendo trasparire quanta passione e competenza mette tutte le volte nei suoi lavori, riuscendo a rapire l’attenzione di chi lo ascolta, senza pausa, senza mai far perdere la concentrazione anzi instaurando nel pubblico un pizzico di curiosità e voglia di conoscenza che cresce sempre di più man mano che va avanti a discutere, facendo anche sorridere il pubblico che lo ringrazia sempre con grandi applausi per quel suo fare “sapientamente” ironico.

Dopo Caravaggio e Michelangelo, e in attesa di Raffaello, ora è il turno del genio di cui quest’anno ricorrono i 500 anni dalla morte.

Silvana Gavosto insieme ad Elisabetta Sgarbi, sorella del noto critico d’arte

Il Leonardo raccontato da Sgarbi è l’uomo multiforme del Rinascimento, l’ingegnere, lo scienziato, ovviamente il pittore, che ha lasciato un enorme corpus di opere da studiare, ammirare, e su cui tornare a riflettere ed emozionarsi. «Ci sono tutti i dipinti che ha realizzato, con qualche disegno di riferimento – rivela il critico -. Inoltre propongo alcuni confronti di varia natura anche con artisti più vicini a noi. E poi ci sono gli intervalli musicali di Valentino Corvino (violino, viola, oud ed elettronica)». Di sicuro non mancano Monna Lisa e l’Ultima Cena, che proprio a Milano si trova.

Quadri stupendi che sembrano reali, per come vengono descritti dall’abilissimo critico d’arte, occhi che sembrano guardarci, mani che sembrano muoversi,  e “La Gioconda”, che davvero sorride e come dice Sgarbi, sembra ci stia prendendo in giro, bonaria e bellissima, tranquilla in quella sua “ posa “ elegante che tutti conosciamo.

L’irriverenza di Sgarbi mette persino in discussione un talento assoluto come Leonardo Da Vinci : “ Leonardo era un pessimo pittore e scultore , afferma , aveva dipinto “L’ Ultima Cena” a secco su parete, costringendo ad una serie di restauri nei secoli per evitarne la rovina. Ma d’altronde “Sapienza è Figliola di Esperienza”, diceva l’artista. E dagli errori nasce la comprensione.

Acclamato alla fine con un lunghissimo applauso non mi resta che ringraziare il grande Maestro!

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Silvana Gavosto
Giornalista