LA FORZA DELLA RESILIENZA

IRSEF – Istituto di Ricerche e Studi sull’Educazione e la Famiglia – da tempo svolge Ricerche in campo comportamentale e culturale, rivolte principalmente a bambini e adulti. In collaborazione con l’Associazione “Amici dell’Europa”, abbiamo rivolto la nostra attenzione sia ai bambini arrivati in Italia già in età scolare sia agli adulti. Abbiamo visto ragazzi ed adulti che, pur disponendo di poche risorse, sono stati capaci di raggiungere un buon grado di capacità espressiva che ha permesso loro di entrare nella cerchia delle feste di compleanno, feste di carnevale, feste di Halloween e altre occasioni di aggregazione che portano a stare insieme in quella forma di accettazione che ogni bambino desidera ma che è difficile da ottenere per chi si trova a vivere in un nuovo Paese. Il confronto con bambini più fortunati, nati e cresciuti nella terra d’origine in un contesto agiato e sereno, coccolati dai propri genitori, ma spesso scontenti, refrattari ad interventi migliorativi del carattere e al potenziamento delle capacità, ci ha fatto molto pensare. Cosa spinge questi bambini, o questi adulti, a lottare per una vita diversa, migliore, non rinunciando a migliorare ed a trovare un proprio posto nella nuova città individuata per avere più prospettive per il futuro? L’impatto con la nuova realtà è stato sicuramente difficile per tutti, l’abbandono dei luoghi familiari, l’abbandono della quotidianità ormai consueta, della propria Lingua madre, degli amici, delle usanze tipiche del Paese d’origine, li ha frastornati e resi più vulnerabili. I piccoli hanno reagito meglio, più seguiti in famiglia ma anche meglio accolti dalle nuove strutture educative e sociali; gli adulti, trovata una loro collocazione nel nuovo Paese, hanno loro malgrado dovuto fare esperienze negative forti prima di trovare la forza interiore per mettersi in gioco facendo leva su tutte le proprie potenzialità, adattandosi a lavori poco remunerati e faticosi, lontani dalle aspettative iniziali. È proprio su questa forza che possiamo far leva per aiutare grandi e piccoli a trovare la loro collocazione in una società difficile ma ancora inclusiva. Gli “Amici dell’Europa” usano una comunicazione efficace e attiva per aiutare i piccoli a districarsi con la nuova lingua e con le nuove abitudini, aiutandoli nei compiti e nelle forme di socialità. Anche l’incontro coi genitori ha la finalità di far capire cosa è diverso in questa società rispetto a quella che hanno lasciato, come vengono educati i bambini, le regole a cui attenersi e le forme di rispetto verso tutti, donne comprese. Per gli adulti, l’attività con l’Università Roma Tre ci permette di aiutarli nell’apprendimento del nuovo idioma, l’Italiano, che dà loro la possibilità di trovare una situazione lavorativa più stabile, di un soggiorno garantito e di interazioni possibili sociali. Gli adulti stranieri impiegano nell’affrontare l’esame, tutta quella energia che ancora riescono a trovare dentro di loro, nella parte orale raccontano tutto l’amore che provano verso la loro famiglia, i figli, i genitori che hanno portato con sé, ritrovando nella loro esposizione un pezzo di quella terra lontana che hanno lasciato. Parlano delle loro ricette di cucina, delle divisioni delle mansioni in famiglia, di come trascorrono i giorni di riposo coi figli e di come riescono ad affrontare l’inserimento in un nuovo contesto sociale. È in queste conversazioni che si coglie la forza della resilienza, che non abbatte ma, anzi, rafforza quelle potenzialità utili ad individuare un cammino possibile. È la durezza della vita che spinge l’uomo ad essere forte e intraprendente. Sono le prove difficili che spingono le persone a resistere, anzi a trovare vie alternative, soluzioni scomode ma efficaci ed utili al proprio progetto di vita. Queste riflessioni ci portano a pensare che forse, quando facilitiamo la vita ai nostri figli e troviamo per loro facili soluzioni, non li aiutiamo a tirar fuori tutte quelle capacità di problem solving che ciascuno porta con sé. Dobbiamo incoraggiarli a provare, ad affrontare gli sbagli commessi nel mettersi in gioco e trovare in loro stessi la forza di rialzarsi, quella forza che si trova nella parte più intima di ciascuno di noi e che si chiama RESILIENZA.

Prof.ssa Maria Dari
Dirigente Scolastico, Presidente “IRSEF” ed “Amici dell’Europa”