Il grande coraggio dei genitori consapevoli

Noi genitori ci interroghiamo spesso su ciò che trasmettiamo ai nostri figli. Ci impegniamo affinché vengano tirati fuori da loro valori come l’onestà, la generosità, il coraggio.

Il coraggio è la forza di agire nonostante la paura.

La parola “coraggio” ha milioni di sfaccettature. Si può avere il coraggio di buttarsi in mare per salvare qualcuno o metaforicamente di buttarsi in una nuova avventura. Si può avere il coraggio di amare ma anche quello di lasciarsi amare. Perché amare vuol dire anche rischiare di perdere quell’amore. Avere però il coraggio di farlo ugualmente non è cosa da poco ne’ da tutti.

Al giorno d’oggi essere genitori consapevoli è un atto di coraggio. Verso noi stessi, verso i nostri figli e verso il mondo. Non è facile agire secondo coscienza quando pare di essere gli unici in questa società a pensarla diversamente. Ma anche se sembriamo una goccia nel mare, esso è fatto da tante piccole gocce che non si sono arrese.

Avere il coraggio di far crescere i bambini in natura, a giocare con la terra, le pietre e i bastoni; cucinando, curando gli animali, collaborando in famiglia, senza seguire le mode mediatiche o amici che ci suggeriscono la televisione come baby sitter o il centro commerciale come gita domenicale, vuol dire rischiare di sentirsi a tratti emarginati e isolati, fuori posto rispetto al contesto. Affrontare questi rischi con la certezza che ne valga la pena è un atto coraggioso.

Si parla di Eroi quando qualcuno sfida la paura più grande (quella della morte) per salvare la vita di qualcun altro. Io credo che tutti i genitori consapevoli siano Eroi.

Sfidano le convenzioni, i pregiudizi, i consigli di parenti e amici; eliminano parte della loro vita sociale, scelgono con cura parole, giochi, casa, residenza, pur di “salvare” i propri figli. Non sono questi degli eroi? Non mettono a repentaglio la loro “vita” così come l’hanno sempre conosciuta per dare ciò che pensano sia il meglio per la vita di un altro essere?

Essere se stessi, rimanere fedeli alle proprie idee e convenzioni, mantenere la mente aperta e gli occhi attenti, donare amore incondizionato non è forse un atto di immenso coraggio?

E non si smette mai di imparare e di tentare di essere coraggiosi, perché tutti dentro di noi sentiamo quella spinta vitale a superare le nostre paure che nel tempo mutano forma, colore e grandezza. Il bambino piccolo che si accinge a camminare, non sarà spaventato da quello stato di incertezza che avverte nelle sue gambette? Eppure Egli si butta, fiducioso e coraggioso verso questa nuova esperienza.

Il coraggio non credo sia una virtù, ma una competenza che si acquisisce con l’esperienza, con l’esercizio, con l’acquisizione della consapevolezza, del ragionamento. Anche con l’istinto, sicuramente. È una componente essenziale, quella puramente istintuale al fine di fare il salto nel buio quando la vita ce lo pone davanti, ma credo anche che si possa imparare a farlo quando si tratta di difendere ciò che si è e ciò in cui si crede.

Emilia Prisco
Giornalista