Il gesuita Francesco Sanbiase di Cosenza Ambasciatore cinese a Macao nel XVII secolo
Quando il 15 agostpo 1534, Ignazio di Layola fonda a Parigi l’Ordine dei Gesuiti, la Societas Iesu, mai poteva pensare che dei membri di quest’Ordine sarebbero stati determinanti per penetrare nell’Oriente asiatico a predicare la parola di Gesù. La loro nomea passa attraverso la diffusione delle scienze e delle arti secondo quel modello di “college” che tanto successo avrà in seguito nella cultura inglese e americana. Nei college dei gesuiti si formarono persone come Voltaire, Joyce, Hitchcock. Presso di loro si formò tutta la classe dirigente del Regno di Napoli. Evangelizzare l’Oriente sarà, pertanto, tra le priorità della Compagnia di Gesù, che vede figure calabresi di primo piano la cui missione in Cina permise di aprire comunità religiose di fede cristiana (oggi sono 33 milioni i cristiani cinesi). Tra questi padre Francesco Sambiase nato a Cosenza nel 1582 da Flaminio e Giulia Passalacqua (famiglie influenti della nobiltà calabrese, imparentati con i Sanseverino di Calabria). La sua fu una formazione multipla tra i collegi di Roma, Napoli e Messina.
All’inizio la sua destinazione programmata dal Padre Generale Claudio Acquaviva era il Giappone, in seguito andò a Nanchino, capoluogo della provincia di Jiangsu, nella Cina Orientale, si trova a circa 300 km da Shanghai lungo il corso del fiume Azzurro. La città fu capitale del Paese per alcuni anni sotto la dinastia Ming. Molti dei monumenti e dei siti storici sono ancora visibili: uno di questi è la Porta della Cina, costruito nel XIV secolo e parte rimanente delle imponenti mura che circondavano l’entrata meridionale della città vecchia, qui il nostro gesuita studiò la lingua cinese (quello stile funzionario mandarino detto lishū 书 隶 , divenendo tra i maggiori conoscitori di questo idioma grafematico sia parlato che scritto. Successivamente si trasferì a Jiading, nell’area metropolitana di Shanghai. La sua personalità, il suo carisma intellettuale nelle discipline delle scienze, della matematica e dell’astrologia gli permisero di essere talmente apprezzato alla corte cinese al punto che l’imperatore del tempo Jiang Long lo nomina Ambasciatore a 澳門 (Macao) regione situata sulla costa sud della Cina continentale, che il delta del Fiume delle Perle divide da Hong Kong. Muore nel 1649, all’età di 67 anni a Nanchino – esattamente 379 anni fa- sepolto in un sepolcro di cedro tra i principi del Regno. Il Calabrese Sambiase, definito l’apostolo dei cinesi, che vide quale suo seguace Xu Guangqi, fu insignito del Regio dragone e della regia veste.
Padre Francesco Sambiase fu il più importante di tutti di quanti seguirono le missioni tra il XVI e il XVII secolo nel mondo. Missionario in Cina, quindi, nella Scuola Astronomica istituita dal maceratese Matteo Ricci ( tra i più importanti sinologi al mondo), padre Francesco Sambiase, membro della missione di Ricci, giunto in Cina vi rimase per 29 anni, fino alla sua morte. In tutto l’Oriente fu così famoso da determinare la cultura astronomica di questa parte del mondo che spesso confondeva con la divinazione di una sorta di retaggio medioevalistico europeo.
Pino Cinquegrana
Antropologo