FILIPPO CIAVOLI CORTELLI
Marmo vibrante, incontro con l’artista. Dall’ispirazione alla creazione
RICERCA ARTISTICA E TECNOLOGIA PER COGLIERE L’ESSENZA
Tra le opere finaliste del Premio Henraux 2014, il più importante premio internazionale di scultura in marmo, che si tiene in Versilia con cadenza biennale, abbiamo trovato particolarmente interessante l’opera “Corallo”, dell’artista Filippo Ciavoli Cortelli, nato a Pietrasanta, a cui rivolgiamo una domanda sul senso della sua ricerca, che ci fa ripensare al cubismo…
Sorrido e lo apprezzo come un complimento quasi eccessivo, ma per me si tratta dell’altra faccia della medaglia. Mentre il cubismo agiva con l’intento di rappresentare la realtà da tutti i punti di vista, a me interessa invece l’impossibilità del coglierne l’essenza, il prendere atto di non poter possedere una realtà attorno a cui giriamo senza sosta, sfuggevole e custode di una verità a noi celata, E non è poi in fondo questo l’impulso che ci spinge alla ricerca? Credo che questa presa di coscienza sia dovuta anche a un’attualità dove la tecnologia sta sempre più prendendo piede, evidenziando i nostri limiti, e dove le identità culturali si stanno modificando. In tutto questo l’artista, almeno per quanto mi riguarda, è un po’ romantico e un po’ disilluso al tempo stesso, come un Don Chisciotte che sa benissimo di combattere contro dei mulini a vento e perciò ne gode, accogliendo senza timori e vivendo con curiosità una dimensione emotiva composta di due momenti non in conflitto ma complementari.